UDINE. I 100 canadesi approdati in Friuli a loro spese
in occasione del 20° Convegno dei 
Fogolârs e Fameis Furlanis chiuderanno i lavori domani, domenica 27
luglio, a Villa Manin di Passariano ma non saluteranno il Friuli. Molti
emigranti e i loro discendenti trascorreranno nella nostra regione, infatti,
alcuni giorni di vacanza per scoprire altre bellezze del Friuli. Il convegno
della confederazione canadese ma anche l’XI Convention e incontro annuale dei
Friulani nel mondo, in calendario la prossima settimana, creano un importante
indotto turistico. E ciò grazie all’attività dell’Ente Friuli nel Mondo, con la
collaborazione della Federazione e di Primo Di Luca, console canadese in
regione.

L’ultimo appuntamento in calendario dei  Fogolârs e Fameis furlanis canadesi è fissato
per le 12 a Villa Manin quando si celebrerà il 40° Anniversario della Federazione dei Fogolârs del
Canada, che ingloba 16 sodalizi, con i discorsi di chiusura delle autorità,
consegna di premi speciali e la piantumazione di un acero canadese nel parco
della villa. Interverranno Adrianna Aiello del Fogolâr di Mardero (Winnipeg), Vanessa
Lovisa (Toronto), Evan Maltby (Oakville).

Dai lavori del convegno è emersa una forte volontà di rafforzare i legami già
esistenti tra Canada e Friuli. Il
presidente della Federazione dei Fogolârs e Fameis furlanis del Canada, Ivano
Cargnello, ha sottolineato l’espansione, ancora in atto, dei Fogolârs e Fameis
furlanis nel paese nordamericano. “Stiamo per aggiungere – spiega Carniello –
il diciassettesimo Fogolâr e siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare
in questi anni. Il primo piccolo sodalizio nacque a Toronto nel 1932. Nel 1974
l’istituzione ufficiale del primo Fogolâr. Da allora molte cose sono state
fatte. Quest’anno la Federazione ha deciso di celebrare il 40° anno di
fondazione del primo Fogolâr e i 20 anni di attività proprio nella terra delle
nostre radici. E’ dal 1981 che il Friuli non accoglie un convegno e per
l’occasione abbiamo portato dal Canada un Acero canadese, emblema delle radici
e della solidità del legame tra la regione di provenienza e il paese in cui
viviamo, due realtà profondamente diverse ma per molti aspetti in simbiosi”.

Tante generazioni di Friulani canadesi sono arrivati nella
terra dei loro nonni e dei loro genitori, gustandosi le bellezze
paesaggistiche, facendo un tuffo nella storia 
e nelle tradizioni, oltre ad apprezzare l’enogastronomia. Ragazzi che
rappresentano il futuro anche del Friuli in Canada e che avranno un ruolo
chiave nei reciproci rapporti.

“L’Ente Friuli nel Mondo ha svolto – spiega Pietro Pittaro,
presidente dell’ente – sempre un importante ruolo nella gestione dei rapporti
tra i friulani residenti i patria e i corregionali all’estero. Gli emigranti
hanno aiutato la regione a risollevarsi nei momenti di maggiore difficoltà,
come il terremoto del 1976 e possono contribuire ad aiutarci anche oggi. Sono
una importante risorsa che la regione deve assolutamente valorizzare. Noi, con
i drastici tagli delle risorse economiche, stiamo facendo il possibile ma
rischiamo di perdere un patrimonio umano senza pari. Dietro alla facciata dei
160 Fogolârs ci sono migliaia di membri e simpatizzanti che desiderano
profondamente collaborare e costituiscono un’opportunità di sviluppo turistico
ed economico da non sottovalutare”.

Il Console del Canada in Friuli, Primo Di Luca, in questi
giorni ha sottolineato che nuove risorse sono indispensabili per preservare un
sodalizio importante qual è quello tra Canada e Friuli. “Noi stiamo facendo il
possibile per tessere ancora con più forza il legame di cooperazione
intercorrente tra le due parti e il flusso turistico potrebbe subire
un’impennata se solo si facessero delle campagne mirate”.

Prossimo appuntamento,
organizzato dall’Ente Friuli nel Mondo, è fissato per la convention annuale che
si terrà il 2 e 3 agosto a Pordenone.

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