L’UNAIE piange Mimmo Azzia

da | Ago 31, 2016 | Notizie

La scomparsa di Domenico (Mimmo) Azzia
Un maestro della democrazia, della sicilianità e della politica

(Franco Narducci, 29 agosto 2016) – Nella notte tra sabato e domenica l’Avv. Mimmo Azzia, presidente di Sicilia Mondo e tra i fondatori dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati), ci ha lasciati per sempre ed è tornato alla casa del Signore. Il vuoto che lascia nell’Associazione che ha diretto per tantissimi anni è grande, ma anche l’intero mondo dell’associazionismo regionale e dell’UNAIE piange la sua scomparsa con affetto e riconoscenza per il contributo inestimabile che per anni ha donato con generosità e altruismo.

Ho conosciuto Mimmo alla fine degli anni ’90, subito dopo essere stato eletto Segretario Generale del CGIE, e mi colpirono subito la grande umanità, l’intelligenza e la cortesia di stampo antico che caratterizzavano la sua personalità. Ma anche la sua determinazione nel difendere i valori e i diritti dei siciliani e di tutti gli italiani emigrati. Ho avuto l’onore di raccogliere l’eredità di Mimmo Azzia alla presidenza dell’UNAIE nel 2006 e soprattutto di poter contare sulla sua preziosa collaborazione fino alla fine di giugno in vista delle celebrazioni del 50mo anno di fondazione dell’UNAIE, la creatura che Mimmo amava profondamente e difendeva senza esitazioni di sorta. E proprio in questi anni ho potuto apprezzare la personalità di Mimmo Azzia, la sua capacità di ragionamento e le sue parole misurate, anche quando potevano apparire focose.

Sostenitore inesauribile della “sicilianità” – all’interno sempre e comunque dei valori d’italianità di cui le comunità emigrate sono portatrici – ha dato a molti di noi una lezione vivente di solidarietà con il mondo dell’emigrazione, incarnando per molte generazioni la figura di un Maestro stimatissimo. A tale ruolo denso di significati simbolici lo avevano elevato, tra l’altro, la sua disponibilità all’impegno e la sua grande esperienza e capacità politica, affinata con anni di militanza nella Democrazia Cristiana di Carlo Donat-Cattin. 

Uomo politico lungimirante, espressione di disponibilità senza eguali e apertura al dialogo, esponente di spicco del cattolicesimo democratico siciliano e italiano, difensore estremo della moralità nell’amministrazione pubblica, Mimmo è stato un punto di riferimento al quale l’associazionismo regionale ha attinto a piene mani. Ma anche maestro d’insegnamento che sapeva saldare in un unicum le diverse spinte dinamiche sprigionate dall’associazionismo dal Nord al profondo Sud dell’Italia, riconducendole ad un progetto più ampio e complessivo, grazie anche ad una “curiosità culturale” innata che lo spingeva a interessarsi di tutto e a intercettare il nuovo, aspetti che rendevano la sua amicizia preziosa e la sua compagnia amabile oltre che gradita.

Mimmo era un conservatore dei principi ma, quando si parla dei valori dell’emigrazione, la parola conservazione assume un significato opposto a quello che tradizionalmente e nel linguaggio comune questa parola assume. Perché per Mimmo difendere i valori culturali dei milioni di siciliani e d’italiani all’estero era un valore che richiede coraggio e innovazione, fondato sull’idea di una nazione unita sui principi e sulla cultura, dentro e fuori dai confini nazionali. Non “l’una” e “l’altra” realtà, bensì affratellate insieme dalla comune percezione della storia e della propria identità culturale.

Ci mancherà Mimmo; mancherà ai suoi familiari e a tutte gli emigrati siciliani che lo hanno conosciuto in ogni parte del mondo e ne hanno apprezzato l’eloquio e la profonda umanità. All’UNAIE e alle sue associazioni resterà l’eredità di Mimmo che ci deve vedere impegnati a valorizzare la sua dedizione alle comunità emigrate e alla tutela dei diritti non solo degli italiani emigrati ma di tutti i migranti.

Al dolore della famiglia, al dolore della sua famiglia siciliana nel mondo, al dolore della famiglia UNAIE che tutti noi siamo stati, credo si possa associare davvero, con riconoscenza, il dolore e la gratitudine di tutti gli italiani emigrati. (Franco Narducci, Presidente UNAIE)

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