Lutto all’Ente Friuli nel Mondo. Ci ha lasciato, troppo presto, Piero Villotta già vice presidente e attuale direttore della nostra testata.

da | Set 28, 2020 | Primo piano

 

Prematuramente, a soli 72 anni, dopo mesi di sofferenza e di ricoveri ospedalieri, ci ha lasciati il carissimo amico Piero Villotta, già vice presidente dell’Ente Friuli nel Mondo e attualmente direttore della storica rivista dell’Ente medesimo.

Da tempo aveva problemi al cuore, ma non era immaginabile una così rapida evoluzione negativa delle sue condizioni di salute che lo hanno portato alla sua dipartita nella prima mattinata di oggi, 28 settembre. Nonostante la sua precarietà di salute, aveva sempre reagito con grande coraggio alla malattia, tant’è che non si è mai lamentato con nessuno e, anzi, aveva un aspetto tutt’altro che precario. Era un personaggio determinato, caparbio, pragmatico e propositivo, oltre che gioviale, cordiale, ironico, simpatico e generoso. Profondamente legato alla causa della friulanità, amante delle tradizioni locali sacre e profane, della nostra enogastronomia, tanto da divenire responsabile del Ducato dei Vini, carica che lo ha elevato al titolo simbolico di Duca Piero I. Nel Ducato è stato successore di Ottavio Valerio, storico presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, mentre assumendo la responsabilità della rivista “Friuli nel Mondo” ha seguito le orme del celebre Chino Ermacora.

È stato un maestro della comunicazione: lo ha fatto attraverso la carta stampata, la radio e la TV di Stato, divenendo un volto e soprattutto una voce nota. Quando ci si ritrovava, abbastanza spesso, nelle osterie tipicamente friulane, per degustare vini e cibarie della nostra terra, veniva sempre fermato da tanti avventori che lo riconoscevano e con i quali si intratteneva con riflessioni serie, che terminavano sempre in modo ìlare e cordiale.

Ha sempre orbitato attorno alle istituzioni culturali friulane, dando ampi spazi nei suoi servizi vuoi sulla carta stampata, come pure in radio-tv e nei social moderni. Questa vicinanza al mondo friulano lo ha portato a condividere responsabilità anche all’Ente Friuli nel Mondo, divenendo vice presidente del suo grande amico Piero Pittaro. Nel nostro ente Piero sapeva intrattenersi, nel modo migliore e laudativo con gli emigranti di vecchia emigrazione, accogliendoli in Friuli, intervistandoli e visitandoli in varie parti del mondo. Sapeva però che bisognava puntare da un lato sulle leve dell’economia per ridurre la necessità di emigrare e dall’altro occorreva investire sui giovani expat. Le prime generazioni di emigranti, secondo lui, hanno fatto molto per mantenere vivi i legami con la Patria di partenza, ma giocoforza non rappresentavano il futuro per mantenere questi legami culturali e di internazionalizzazione del Friuli Venezia Giulia. I giovani, che non emigrano più con il criterio della colonia migratoria e in gran parte non stanziali in un solo luogo, bensì sparpagliati in ogni latitudine estera, sono viceversa le risorse umane indispensabili per dare continuità alle politiche migratorie, sulle quali la Regione si avvale attraverso le associazioni e Ente Friuli nel Mondo è di certo quella più strutturata.

Ragionavamo assieme anche su come potenziare la comunicazione di EFM, non solo con la rivista, ma soprattutto con i nuovi mezzi di comunicazione. La salute sempre più precaria non gli ha consentito di sviluppare questo progetto, ma la sola proposta di creare una rete di comunicazione con i nostri emigranti, facendoli dialogare tra di essi è comprendendo le giuste esigenze della vecchia e nuova emigrazione, rende l’idea di quanto Piero fosse proiettato verso le novità di questi tempi assai problematici. Ci mancherà molto, poiché una volta ottenuta la sua confidenza, cosa peraltro molto facile, subentrava un rapporto stretto e continuativo che lui stesso provvedeva sovente a rinverdire. Anche la cultura friulana e la conservazione della memoria e delle tradizioni, sentiranno la sua mancanza.

Lo accompagneremo alla sua ultima dimora terrena, consolando i suoi familiari e quanti soffrono per il suo distacco, con la promessa di seguirne le sue orme e le sue intuizioni. Dimenticarlo immaginiamo che sarà cosa impossibile e, anzi, faremo il possibile per conservare la memoria della sua presenza tra di noi: discreta, essenziale, ma anche provocatoria quando, con la sua presenza al momento giusto, sapeva indicare la via giusta per vivere il presente e per abitare il futuro.

Mandi Pieri!

Luigi Papais

 

 

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